Novità dal mondo del lavoro – Ottobre 2024

La rubrica di approfondimento di ClicLavoro Veneto sulle novità dal mondo del lavoro a cura di Alberto Lanza

 

Lavoratori stranieri: per i nuovi ingressi pre-compilazione delle domande dal 1° novembre 2024

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge 11 ottobre 2024, n. 145 entrano i n vigore le nuove regole in materia di ingresso di lavoratori stranieri per l’anno 2025.

La prima indicazione che si ricava dal decreto è quella relativa alla possibilità per i datori di lavoro e per le loro organizzazioni di rappresentanza di procedere con la pre-compilazione delle richieste di nulla osta attraverso il portale messo a disposizione dal Ministero del lavoro a far data dal 1° novembre e fino al 30 novembre 2024.

Ciascun datore di lavoro potrà presentare al massimo tre richieste fatta salva l’ipotesi che le istanze siano presentate per il tramite della associazioni di categoria.

Tra le altre novità contenute nel decreto la previsione di ulteriori 10 mila nuovi ingressi per lavoratori addetti all’assistenza in favore di persone disabili e di grandi anziani (persone che hanno compiuto 80 anni), l’esclusione dal numero di quote autorizzate delle conversioni dei permessi di soggiorno stagionali in permessi per lavoro subordinato senza la necessità del rimpatrio nel Paese di provenienza per i lavoratori stagionali nell’attesa della conversione. Il rilascio di un permesso di soggiorno della durata di sei mesi per “casi speciali” agli stranieri vittime di “sfruttamento del lavoro” e la necessità che il datore di lavoro entro sette giorni dalla comunicazione della procedura relativa al visto di ingresso del lavoratore confermi telematicamente allo sportello unico per l’immigrazione la richiesta di nulla osta.

Il contratto di soggiorno non sarà più sottoscritto fisicamente presso lo sportello unico ma sarà invece firmato telematicamente tra le parti (firma digitale per il datore di lavoro, anche autografa per il lavoratore) entro otto giorni dall’ingresso del lavoratore straniero e trasmesso sempre in via telematica allo stesso sportello unico per l’immigrazione.


Conciliazioni in materia di lavoro: l’importanza della sede

Il lavoratore, ai sensi dell’articolo 2113, del codice civile, ha facoltà di effettuare rinunce e transazioni aventi ad oggetto diritti di cui dispone, derivanti da norme di legge o di contratto collettivo, ma solo se predette rinunce e transazioni siano effettuate dinanzi a un giudice, presso le commissioni di conciliazioni dell’ispettorato del lavoro, presso le commissioni di certificazione, in sede sindacale, in una delle sedi previste dalla contrattazione collettiva, presso il collegio di conciliazione e arbitrato irrituale e nell’ambito della negoziazione assistita da avvocati.

La Corte di Cassazione con ordinanza n. 10065/2024 adotta un’interpretazione restrittiva della locuzione “in sede sindacale” intendendo ammissibile la conciliazione se intervenuta non solo con l’assistenza di un rappresentante sindacale ma anche se avvenuta in un determinato luogo fisico ovvero la sede dell’organizzazione sindacale.

Le indicazioni dei luoghi idonei a ospitare accordi conciliativi in materia di lavoro non possono che avere un carattere tassativo anche e soprattutto al fine di consentire al lavoratore, nella propria scelta, di non subire alcuna influenza datoriale quale potrebbe derivare dall’utilizzo di un ambiente non neutro.

La Cassazione conclude per l’inefficacia della rinuncia a un diritto del lavoratore qualora la stessa avvenga presso la sede del datore di lavoro o dell’associazione datoriale cui lo stesso aderisce o del consulente del lavoro della cui assistenza si avvale, anche se alla presenza del rappresentante sindacale che assiste il lavoratore.

Ferma restando la necessità che l’assistenza sindacale si riveli effettiva (piena consapevolezza in capo al lavoratore delle conseguenze derivanti dall’accordo) rimangono, pur alla luce delle considerazioni contenute nella sentenza in commento, valide le indicazioni contenute nei contratti collettivi in merito all’individuazione delle sedi deputate secondo quanto previsto dall’art. 412-ter del codice di procedura civile.


Lavoratori stagionali stranieri: sanzione per il datore di lavoro che chiede un canone di affitto non consono

Il testo unico in materia di immigrazione (Dlgs 286/1998) stabilisce che il canone richiesto dal datore di lavoro al lavoratore straniero assunto per attività stagionale non deve essere esorbitante rispetto alla qualità dell’alloggio fornito e in ogni caso non deve essere superiore a un terzo della retribuzione corrisposta.

Ora con il decreto legge 131/2024 (in vigore dal 17 settembre 2024) il governo, in risposta alle obiezioni mosse in materia dalla Commissione europea, dispone che il datore di lavoro che metta a disposizione del lavoratore straniero un alloggio privo di idoneità o a un canone eccessivo o trattenga l’importo del canone stesso dalla retribuzione è punito con la sanzione amministrativa da un importo pari a 350 euro fino a un massimo di 5. 500 euro.

Rispetto alla precedente previsione normativa già aggiornata con il Dlgs. 203/2016, il nuovo comma 15 -bis aggiunto all’art. 24, del testo unico appare maggiormente preciso e soprattutto introduce una sanzione in caso di violazione.


Contratti a termine: per l’uso illegittimo l’indennizzo spetta al giudice

Se fino a oggi per l’abuso in materia di contratti a tempo determinato e la sua conseguente trasformazione in rapporti a tempo indeterminato era previstaai sensi dell’art. 28, del Dlgs 81/2015, un’indennità a titolo di risarcimento del danno compresa tra le 2,5 e le 12 mensilità, dal 17 settembre 2024 con l’entrata in vigore del decreto legge n. 131/2024, che dà riscontro alla procedura di infrazione adottata dalla Commissione europea per il mancato allineamento della normativa nazionale alla direttiva comunitaria 1999/70/Ce, l’indennizzo può essere stabilito dal giudice anche in misura superiore al limite massimo qualora il lavoratore sia in grado di provare la sofferenza di un maggiore danno.


Nuova diffida amministrativa: le violazioni lavoristiche assoggettabili

L’entrata in vigore dal 2 agosto 2024 del Dlgs 103/2024 introduce nel nostro ordinamento la “diffida amministrativa” per gli illeciti amministrativi per cui sia prevista una sanzione pecuniaria di importo non superiore a 5 mila euro e che risultino accertate per la prima volta nell’arco di un quinquennio.

L’ottemperanza all’adempimento, sollecitato dall’organo ispettivo, entro il termine di 20 giorni dalla notificazione estingue il procedimento sanzionatorio.

Il nuovo strumento a disposizione dell’ispettorato del lavoro, da non confondersi con la diffida obbligatoria di cui all’art. 13, del Dlgs 124/2004, non può trovare applicazione qualora le violazioni incidano in materia di sicurezza sul lavoro o siano riferite al rispetto di obblighi di natura comunitaria.

L’ispettorato nazionale del lavoro ha fornito una serie di chiarimenti in merito all’adozione del provvedimento con note rispettivamente 1357/20246774/2024 che contiene l’elenco delle violazioni assoggettabili alla diffida amministrativa e 7296/2024.

Ai fini lavoristici rientrano tra gli illeciti sanabili attraverso la diffida amministrativa le omesse o ritardate comunicazioni obbligatorie in materia di collocamento (cessazione e trasformazione del rapporto di lavoro) tra le quali anche la comunicazione preventiva di assunzione qualora non sia applicabile la “maxisanzione per lavoro nero”.

È bene ricordare che la maxisanzione non trova applicazione in tutte le ipotesi in cui, dagli adempimenti di carattere contributivo precedentemente assolti, si evidenzi la volontà datoriale di non occultare il rapporto di lavoro anche in assenza di CO di assunzione.

Anche nel caso in cui sia comminata la maxisanzione, così come chiarito dall’ispettorato nazionale del lavoro con nota del 19 aprile 2022 (vademecum) e successiva nota 2089/2022, le sanzioni previste per la comunicazione preventiva di assunzione, per la consegna della lettera di assunzione al lavoratore e anche per la omessa comunicazione di cessazione sono assorbite nell’ambito della stessa maxisanzione.


Patente a crediti: dal 1° ottobre obbligo nei cantieri

L’obbligo nei cantieri temporanei o mobili per le imprese, anche non specificatamente del settore edile, e per i lavoratori autonomi che svolgono attività presso i cantieri è in vigore dal 1° ottobre 2024.

La patente è rilasciata in formato digitale accedendo con Spid al portale dell’ispettorato nazionale del lavoro; fino al 31 ottobre è consentito anche l’invio al recapito mail “dichiarazionepatente@ispettorato.gov.it” di un apposito modello allegato alla circolare n. 4/2024 dello stesso ispettorato corredato da un autocertificazione o dichiarazione sostitutiva relativa al possesso dei requisiti per l’acquisizione della patente.

Oltre all’iscrizione alla Camera di commercio i richiedenti devono essere in regola con il Durc (documento unico di regolarità contributiva) e in possesso della certificazione di regolarità fiscale.

Il quadro regolatorio della patente a crediti è contenuto nel decreto ministeriale 132/2024 che prevede che la dotazione iniziale della patente sia pari a 30 crediti che potranno arrivare a 100 ( lo svolgimento di attività lavorativa è consentito in presenza di almeno 15 crediti).

In presenza di violazioni la patente potrà essere revocata o sospesa con provvedimento obbligatorio o discrezionale dell’ispettorato del lavoro.

Il possesso della patente a crediti non è richiesto in capo alla aziende in possesso dell’attestazione di qualificazione SOA, in classifica pari o superiore alla III, di cui all’art. 100, comma 4, del codice dei contratti pubblici (Dlgs n. 36/2023).

 

 

Focus del mese

Il lavoro autonomo occasionale ex art. 2222 codice civile

Il lavoratore autonomo, secondo la definizione codicistica, è colui che a fronte di un corrispettivo si obbliga a realizzare un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio e senza vincoli di subordinazione e coordinamento con il committente.

Se il lavoratore esercita l’attività autonoma in modo del tutto occasionale e in assenza dei requisiti di professionalità e prevalenza lo stesso si caratterizza come lavoratore autonomo occasionale.

Il lavoratore autonomo occasionale qualora il reddito derivante dall’attività, riferita sia a un unico che a una pluralità di rapporti, superi il limite dei 5.000 euro annui deve iscriversi alla gestione separata Inps presso cui, secondo le regole previste per i collaboratori coordinati e continuativi, andrà versata la relativa contribuzione dovuta solo sulla quota di reddito eccedente i 5 mila euro.

L’aliquota contributiva per l’anno 2024 è pari al 33, 72% (per i pensionato e gli assicurati presso altre forme di previdenza obbligatoria l’aliquota è del 24%) da ripartire tra collaboratore o lavoratore autonomo occasionale e committente nella misura rispettivamente di un terzo (1/3) e due terzi (2/3).

I redditi da lavoro autonomo occasionale sono, dal punto di vista fiscale, classificati come ” redditi diversi”.

Il committente, che agisce come sostituto d’imposta, deve operare all’atto del pagamento del compenso una ritenuta del 20% quale acconto dell’ imposta sul reddito delle persone fisiche dovuta dal lavoratore.

A far data dal 21 dicembre 2021, in virtù di quanto previsto dall‘art. 14, comma 1, del Dlgs 81/2008 come modificato dal decreto legge 146/2021 convertito nella legge 215/2021, i committenti che operano in qualità di imprenditori devono comunicare preventivamente l’inizio dell’attività di lavoro autonomo occasionale.

Dal 28 marzo 2022 la comunicazione deve essere trasmessa telematicamente tramite il modulo, disponibile sul portale “Servizi Lavoro” del Ministero del Lavoro, che consente la scelta tra tre opzioni: 1) conclusione dell’opera o servizio entro 7 giorni; 2) conclusione dell’opera o servizio entro 15 giorni; 3) conclusione dell’opera o servizio entro 30 giorni. Nelli Paesi in cui l’arco temporale entro cui si compia l’opera o il servizio sia superiore sarà necessario l’invio di una nuova comunicazione (nota INL n. 2022) .

Al fine di consentire la comunicazione anche in caso di malfunzionamento del sistema informativo l’Ispettorato Nazionale del Lavoro con nota 881/2022 ha reso noto il mantenimento delle caselle di posta elettronica originariamente utilizzate per l’adempimento.

La comunicazione inviata può essere annullata o rettificata in ogni momento antecedente però all’inizio dell’attività lavorativa.

La violazione dell’obbligo comunicativo comporta l’applicabilità della sanzione amministrativa da 500 euro a 2.500 euro per ogni lavoratore per cui sia stata omessa la comunicazione.

Per quanto riguarda l’applicazione della maxisanzione per il lavoro nero, l’ispettorato nazionale del lavoro nel vademecum diffuso con note 856/2022 e 1156/2024 ne prevede la ricorrenza solo qualora l’attività autonoma occasionale per la quale non sia stata effettuata la comunicazione preventiva risulti riconducibile, da parte dell’organo ispettivo, al rapporto di lavoro subordinato e, altresì, in assenza al momento dell’accertamento ispettivo degli altri adempmneti di natura fiscale (ritenuta d’acconto del 20%, emissione della certificazione unica) e previdenziale previsti per la predetta attività.

È indispensabile ricordare come la fattispecie in argomento non vada confusa con il “contratto di prestazione occasionale” di cui all’art. 54-bis del decreto legge n. 50/2017 attivabile tramite apposita piattaforma telematica Inps entro determinati limiti reddituali e modalità specifiche.

Da ultimo è opportuno richiamare l’attenzione sulle faq diramate in materia dall’ispettorato nazionale del lavoro con note nn. 109/2022 e 393/2022 tra le quali spiccano, per interesse, quelle indicative dell’esclusione degli studi professionali, qualora non organizzati in forma di impresa, dall’obbligo comunicativo così come della pubblica amministrazione e degli enti pubblici non economici.

Dal lavoro autonomo occasionale di cui all’art. 2222 del codice civile di distingue il contratto di prestazione occasionale (PrestO) di cui all’art. 54 bis del decreto legge 50/2017 convertito nella legge 96/2017 che si configura come una prestazione di lavoro subordinato attivabile attraverso l’apposita sezione disponibile sul sito dell’Inps cui utilizzatori e prestatori devono registrarsi.

Possono ricorrere a questa prestazione i datori di lavoro che non occupano più di 10 lavoratori dipendenti a tempo indeterminato nonché le aziende del settore agricolo, edile affini oltre che quelle operanti in attività di escavazione o lavorazioni di materiale lapideo , minierecave torbiere.

Il contratto di prestazione occasionale (PrestO) non può inoltre essere utilizzato nell’ambito degli appalti.

Al lavoratore però ogni ora di lavoro deve essere corrisposto un compenso pari a 9 euro netti che non sono assoggettati a imposizione fiscale e che non incidono sullo stato di disoccupazione del lavoratore medesimo; er il datore di lavoro il costo orario, con oneri previdenziali e assicurativi, è pari a 12, 29 euro.

La prestazione occasionale non può, in ogni caso, avere una durata inferiore alle quattro ore giornaliere ed è inoltre necessario il rispetto dei seguenti limiti in capo al lavoratore e all’utilizzatore: a) limite massimo di 5 mila euro per lavoratore con riferimento alla totalità dei datori di lavoro; b) limite massimo di 2. 500 euro con riferimento al singolo datore di lavoro; c) limite massimo di 10 mila euro per il datore di lavoro con riferimento alla totalità dei lavoratori.

L’avvio della prestazione deve essere preceduto dall’ inoltro all’Inps di una dichiarazione telematica da eseguirsi almeno un’ora prima (in caso di mancato inizio della prestazione la revoca può essere effettuata entro il terzo giorno successivo).

 

Fonte: https://www.cliclavoroveneto.it/en/-/novit%C3%A0-dal-mondo-del-lavoro-ottobre-2024?redirect=%2Fen%2Fnotizie%2F-%2Fasset_publisher%2FW3RndwculBoe%2F

Fuori di Banco: torna il Salone dell’Offerta Formativa della Città metropolitana di Venezia

Dal 17 al 19 ottobre saranno presenti anche i Centri per l’Impiego del veneziano e i consulenti EURES

 

Nuova edizione per Fuori di Banco, il Salone dell’Offerta Formativa organizzato dalla Città metropolitana di Venezia con eventi, stand, laboratori e iniziative per gli studenti delle scuole medie e superiori del veneziano e le loro famiglie.

L’evento si svolgerà a Mestre presso il padiglione 30 di Forte Marghera. Il calendario prevede una prima parte, dal 10 al 12 ottobre, rivolta agli studenti delle medie per la scelta delle scuole superiori, e una seconda, dal 17 al 19 ottobre, dedicata a mondo del lavoro, formazione post diploma, ITS e Università.

All’evento parteciperanno anche i Centri per l’Impiego di Veneto Lavoro che saranno presenti dal 17 al 19 ottobre con uno stand in cui il CPI di Mestre fornirà informazioni sulle opportunità e sui servizi offerti dai Centri per l’Impiego a supporto dell’inserimento lavorativo dei giovani. Nelle giornate di giovedì 17 e venerdì 18 saranno presenti anche i consulenti EURES per illustrare le opportunità di lavoro e formazione nei Paesi dell’Unione europea.

Giovedì 17 ottobre dalle ore 10 alle 11 è in programma un laboratorio di orientamento dal titolo “Entrare nel mondo del lavoro: cosa fare, come prepararsi, a chi rivolgersi”. L’incontro darà agli studenti in uscita dalle scuole superiori e dalle scuole di formazione professionale indicazioni operative e stimoli su cui riflettere per cercare attivamente un impiego ed inserirsi in modo efficace nel mondo del lavoro. Per partecipare è necessario iscriversi – fino a esaurimento dei posti disponibili – compilando il modulo di adesione online.

Verrà organizzato inoltre un incontro dal titolo “Opportunità di lavoro in Europa – 30° anniversario della rete Eures” in programma giovedì 17 ottobre dalle ore 11 alle 12. L’incontro illustrerà le opportunità di lavoro e tirocinio in Europa, i servizi offerti dalla rete EURES e le attività previste per il 30° anniversario della rete. Per partecipare è necessario iscriversi – fino a esaurimento dei posti disponibili – compilando il modulo di adesione online.

Per maggiori informazioni sull’iniziativa e su tutti gli eventi in programma è possibile consultare il sito www.fuoridibanco.it.

 

FONTE: https://www.cliclavoroveneto.it/en/-/fuori-di-banco-2024

L’editoriale di ClicLavoro Veneto: mismatch e labour shortage, una questione di chiavi e serrature

Mancanza di lavoratori, difficoltà di reclutamento, attrattività dei posti di lavoro e gli altri fattori del disallineamento tra competenze richieste dal mondo produttivo e competenze possedute dalla forza lavoro

 

Immaginiamo un mercato del lavoro perfettamente funzionante come una serie di serrature, ciascuna delle quali viene aperta dalla propria chiave, senza sforzi o ritardi. In questo scenario ideale, ogni serratura rappresenta un posto di lavoro con requisiti specifici e ogni chiave un lavoratore con le competenze esatte per soddisfare tali esigenze. Nella realtà, però, le chiavi di cui disponiamo sono sia limitate nel numero, sia di una forma non adatta ad entrare nella toppa. Fuor di metafora, le situazioni di labour shortage sono alimentate sia dalla mancanza di lavoratori tout court, sia dalla difficoltà a reclutare risorse con le caratteristiche, competenze e disponibilità “giuste” per far fronte al fabbisogno occupazionale di un certo territorio.

Sono questi i temi che hanno rappresentato la cornice del confronto tra esperti durante il 19° Incontro Annuale dello European Network of Regional Labour Market Monitoring – EN RLMM, tenutosi a Lugano il 5 e 6 settembre 2024, a cui ha partecipato anche l’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro di Veneto Lavoro. L’evento, tenutosi presso l’Università della Svizzera Italiana in collaborazione con il Segretariato Statale per gli Affari Economici (SECO) della Svizzera e il patrocinio dell’OECD-Leed Programme, ha avuto come scopo approfondire ed elaborare strategie rilevanti per il monitoraggio dei fenomeni e dei processi evolutivi in atto nei mercati del lavoro regionali e locali.

Nelle due giornate di lavori, dedicate all’approfondimento delle diverse esperienze e tentativi di misurazione del labour and skills shortage e alle diverse strategie adottate per tradurre la conoscenza in piani di intervento realmente efficaci e coerenti con i fabbisogni dei territori, molti sono stati gli spunti di riflessione e le prospettive emerse durante il confronto. L’indicatore più comunemente utilizzato per misurare quantitativamente il fenomeno del labour shortage è il rapporto tra posti vacanti e disoccupati. Lo studio presentato dal dipartimento di ricerca sul mercato del lavoro dei servizi per l’impiego dei Paesi Bassi ha messo in correlazione questo indicatore con un set di altri indicatori in 30 paesi europei, dimostrandone l’efficacia. I risultati di questa analisi mostrano che la Germania è il paese che nel 2023 – nonostante la situazione congiunturale – presenta minori difficoltà, all’opposto Romania, Grecia e Spagna risultano in fondo alla classifica; l’Italia si posiziona al 21° posto. Una variante dell’indicatore proposta da uno studio OCSE in fase di pubblicazione – che pone al denominatore gli occupati al posto dei disoccupati – ha messo in luce che nel 2022, nei paesi UE, le difficoltà di reclutamento riguardano sia le professioni più qualificate (come analisti e sviluppatori di software) che quelle meno qualificate (operai generici ad esempio del comparto manifatturiero, autisti, magazzinieri), a differenza degli Stati Uniti dove le carenze maggiori si registrano soprattutto per i profili professionali più alti (in primis professionisti in ambito sanitario). Emerge inoltre che le situazioni di labour shortage sono particolarmente pronunciate in concomitanza dei profili occupazionali considerati strategici per la transizione verde e digitale, rappresentando un deterrente per gli investimenti in questi settori strategici e, conseguentemente, per la crescita delle economie locali.

Il disallineamento tra le competenze dei disponibili e quelle richieste dalle aziende è sicuramente una delle principali forme di mismatch che contribuisce a generare situazioni di labour shortage nel mercato del lavoro di diversi Paesi e regioni europee. A tal proposito, particolarmente interessanti (anche se ancora con dei limiti) risultano gli studi esplorativi che utilizzano il machine learning per analizzare le online job vacancies con l’obiettivo di prevedere i fabbisogni di competenze. Questa pratica è diventata sempre più comune negli ultimi anni grazie all’enorme quantità di dati disponibili online e ai progressi nelle tecniche di intelligenza artificiale.

All’interno della conferenza, l’Osservatorio di Veneto Lavoro ha partecipato ad un panel di discussione presentando l’articolo “Exploring labour market mismatch(es) in the Veneto region: key evidence and insights from the perspective of regional PES” – pubblicato nel volume “Shortages of Labour and Skills” – mettendo in luce alcune delle principali evidenze emerse dagli approfondimenti condotti e in corso, focalizzati sui processi di ricerca di lavoro da parte degli utenti che si rivolgono ai Centri per l’impiego del Veneto e su quelli di recruiting portati avanti dalle aziende del territorio. Per quanto riguarda il contesto veneto, l’indagine Excelsior sui programmi occupazionali delle imprese evidenzia che il 51,5% delle entrate previste per settembre 2024 riguarda figure giudicate di difficile reperimento. Il contributo dell’Osservatorio ha messo in luce come, al di là di quello che ci dicono le statistiche ufficiali, la combinazione di macro-fattori – dinamiche demografiche, congiuntura economica, trasformazioni del sistema produttivo, transizione verde e digitale ecc. – con micro-fattori legati alle peculiarità del contesto territoriale e agli attori coinvolti renda il mismatch un fenomeno complesso e sfaccettato. Oltre al disallineamento delle competenze richieste dalle aziende e possedute dalla forza lavoro disponibile, entrano quindi in gioco altri aspetti legati alle prassi, alle modalità e ai canali di reclutamento, al contenuto e all’attrattività delle offerte di lavoro, ma anche alla percezione reciproca degli attori e al consolidamento di stereotipi e pregiudizi dovuti ad una scarsa consapevolezza delle dinamiche e trasformazioni del mercato del lavoro.

Continuare a presidiare e a confrontarsi con altre realtà nazionali ed internazionali su questo fenomeno è essenziale per trovare soluzioni sempre più efficaci non solo per “sbloccare” le chiavi che si inceppano nelle serrature del mercato del lavoro, ma anche per creare sempre più chiavi passepartout in grado di aprire più di una sola porta e, magari, costruire degli strumenti che intervengano nei meccanismi delle serrature, modificandole e rendendole più adatte alle chiavi disponibili.

 

Francesca Nadalin, ricercatrice dell’Osservatorio regionale Mercato del Lavoro – Veneto Lavoro

 

Leggi tutti gli editoriali di ClicLavoro Veneto nella pagina dedicata in Press Area.

 

FONTE: https://www.cliclavoroveneto.it/en/-/editoriale-clv-mismatch-labour-shortage

Transizioni scuola lavoro: dal 1° ottobre la riapertura dei termini per la presentazione di progetti rivolti a studenti con disabilità

Al bando di Veneto Lavoro possono partecipare gli enti accreditati ai servizi per il lavoro in partenariato obbligatorio con le scuole della regione

 

Riaprono il 1° ottobre i termini per la presentazione di progetti rivolti a studenti con disabilità del Veneto nell’ambito del bando “Transizioni scuola lavoro” promosso da Veneto Lavoro e finanziato con le risorse del Fondo Regionale per l’occupazione delle persone con disabilità.

L’obiettivo è quello di sostenere progetti finalizzati a favorire l’ingresso nel mercato del lavoro degli studenti con disabilità.

I progetti, da attivarsi prima del conseguimento del titolo di studio, devono prevedere servizi di supporto e accompagnamento al lavoro di studenti con disabilità che nell’anno scolastico 2024-2025 stanno frequentando l’ultimo o il penultimo anno di studi presso le scuole secondarie di II grado o le scuole di formazione professionale del Veneto.

In particolare, le attività devono comprendere un servizio di supporto nella valutazione delle potenzialità dello studente in relazione al luogo di lavoro e all’ambiente in cui si svolgerà l’esperienza di alternanza scuola-lavoro e servizi di accompagnamento al lavoro quali attività di orientamento, assistenza nella stesura del CV e nella preparazione al colloquio di lavoro, promozione del CV presso le aziende del territorio, scouting delle opportunità occupazionali maggiormente in linea con il profilo del candidato.

Possono presentare i progetti gli enti accreditati ai servizi per il lavoro in partenariato obbligatorio con scuole superiori di secondo grado e scuole di formazione professionale del Veneto, per la realizzazione di attività a favore dei propri studenti con disabilità. Ciascun progetto deve coinvolgere una sola scuola ma ciascun ente può presentare più domande di finanziamento per progetti che coinvolgono scuole diverse.

Nei progetti può inoltre essere prevista la partnership con:

  • i Servizi Sociali dei Comuni e i Servizi di Integrazione Lavorativa (SIL) delle ULSS, relativamente agli studenti già presi in carico;
  • le associazioni del mondo della disabilità nel caso siano coinvolti propri iscritti;
  • le aziende.

Le domande di ammissione al finanziamento e i relativi progetti possono essere presentati dal dal 1° al 10° giorno di ogni mese, fino al 10 dicembre 2024, attraverso l’apposito applicativo disponibile nella sezione di ClicLavoro Veneto dedicata all’iniziativa.

Per maggiori informazioni su bando, modalità e termini di partecipazione, modulistica è possibile consultare la pagina www.cliclavoroveneto.it/bando-transizioni-scuola-lavoro-2024.

 

Fonte: https://www.cliclavoroveneto.it/en/-/bando-transizioni-scuola-lavoro-2024-2025

Scuola: torna il contributo del Buono Libri e contenuti didattici alternativi per l’Anno scolastico 2024-2025

Le domande per accedere all’agevolazione potranno essere presentate entro il 18 ottobre 2024

Anche per l’anno scolastico 2024-2025 la Regione del Veneto ha confermato il “buono” per la fornitura gratuita o semigratuita di libri di testo e contenuti didattici alternativi in favore degli alunni meno abbienti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, compresi coloro che si avvalgono dell’istruzione parentale. Tra le spese rimborsabili rientrano anche gli ausili in favore della didattica, come ad esempio gli audio-libri per gli studenti non vedenti. Non rientrano invece in queste categorie di spesa l’acquisto di dizionari, strumenti musicali e tecnologici, materiale scolastico e cancelleria.

Possono presentare domanda le famiglie di studentesse e studenti in possesso dei seguenti requisiti:

  • residenti in Veneto;
  • iscritti e frequentanti, nell’anno scolastico 2024-2025, una scuola secondaria di 1° o 2° grado, rientrante tra quelle previste nel bando;
  • appartenenti ad un nucleo familiare con ISEE 2024 fino a 10.632,94 euro (fascia 1) o da 10.632,95 a 15.748,78 euro (fascia 2).

Per tali fasce ISEE i contributi massimi concedibili previsti sono rispettivamente di 200 euro, per gli studenti rientranti nella fascia 1, e di 150 euro per quelli della fascia 2. Tuttavia, nel caso in cui il numero di domande approvate superi l’importo stanziato, tali benefici saranno disposti prioritariamente ai richiedenti della prima fascia, mentre ai richiedenti della seconda fascia verranno assegnati in maniera proporzionate alle risorse residue, qualora ve ne fossero ancora disponibili.

L’iniziativa è finanziata con risorse statali, con uno stanziamento per il Veneto pari a 6 milioni e 304 mila euro.

La domanda per l’accesso al contributo deve essere presentata entro il 18 ottobre 2024 esclusivamente in modalità telematica, attraverso la procedura web attiva sulla piattaforma regionale dedicata, accessibile dal sito istituzionale della Regione del Veneto, www.regione.veneto.it.

Per tutte le informazioni relative a modalità di richiesta e requisiti consultare l’avviso.

Fonte:

https://www.cliclavoroveneto.it/-/buono-libri-2024-2025

Piattaforma Concorsi in Veneto

Lo strumento per la ricerca delle opportunità lavorative offerte dagli enti regionali

 

Per la ricerca dei concorsi e degli avvisi di mobilità pubblici sul territorio regionale, la Regione del Veneto ha messo a disposizione una piattaforma che raccoglie le offerte presenti, permettendone una facile conoscibilità a tutti i cittadini interessati.

L’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) della Regione del Veneto aggiorna settimanalmente la pagina Concorsi in Veneto, nella quale è possibile prendere visione di tutti i concorsi, suddivisi per categorie e requisiti di accesso, banditi dagli Enti pubblici presenti nella regione. In particolare, sono presenti:

  • Assunzioni PA ex art.16 L. 56/87, ovvero le procedure di assunzione presso la PA per lavori, sia a tempo determinato che indeterminato, per i quali è sufficiente possedere la licenza media inferiore o aver assolto all’obbligo di istruzione;
  • Avvisi di mobilità, ovvero la procedura per il passaggio diretto di un dipendente di una PA presso altre pubbliche amministrazioni;
  • Concorsi per i quali è richiesto il diploma di scuola dell’obbligo;
  • Concorsi per i quali è richiesto il diploma di scuola secondaria di secondo grado;
  • Concorsi per i quali è richiesto un titolo di laurea;
  • Concorsi per dirigente;
  • Concorsi per l’area socio-sanitaria;
  • Concorsi per categorie protette L. 68/99.

Per ogni concorso e avviso è reso disponibile il link alla relativa pagina dell’Ente promotore, dove poter ottenere tutte le informazioni e perfezionare l’iscrizione.

Fonte:

https://www.cliclavoroveneto.it/-/piattaforma-concorsi-della-regione-del-veneto

Progetti di stage presso la Regione del Veneto per studenti e neolaureati

Fino al 31/12/2024 è possibile candidarsi inviando il proprio curriculum agli uffici regionali

 

La Regione del Veneto, in stretta collaborazione con le università locali, ha programmato decine di progetti di stage rivolti agli studenti e ai laureati da meno di 12 mesi delle Università Ca’ Foscari Venezia (40 posti), Università IUAV di Venezia (12 posti) e Università di Padova (59 posti). Tali progetti sono trasversali e aperti a candidati provenienti da tutte le facoltà, da quelle umanistiche per progetti di supporto alle attività della Direzione del Presidente, di monitoraggio e comunicazione, a quelle tecnico – scientifiche, per incarichi che spaziano dall’ambito economico alle scienze ambientali, ingegneristiche ed informatiche.

I contratti proposti sono di tirocinio con durata variabile da 3 a 6 mesi a seconda di quanto previsto dal singolo progetto.

Nella pagina concorsi e stage del sito della Regione del Veneto è possibile visionare gli elenchi contenenti, per ciascuna Università, tutti i relativi progetti di stage, con le indicazioni sulle facoltà interessate e i riferimenti degli uffici regionali ai quali poter mandare, direttamente via mail, il proprio curriculum vitae per la candidatura. I curricula, da inviare entro il 31/12/2024, verranno poi esaminati dalle strutture regionali in vista di un eventuale colloquio con il candidato stagista.

Per maggiori informazioni sui progetti e sulle modalità di candidatura è possibile contattare l’ufficio dedicato della propria Università, oppure la Direzione Organizzazione e Personale della Regione del Veneto alla mail risorseumane-stage@regione.veneto.it.

 

Fonte: https://www.cliclavoroveneto.it/-/progetti-di-stage-presso-la-regione-del-veneto-per-studenti-e-neolaureati

Chiusura Estiva Ufficio Informagiovani

📢Chiusura Estiva Ufficio Informagiovani
🏖 Dal 6 al 26 Agosto i nostri sportelli saranno chiusi.
Riapriremo martedì 27 agosto presso gli sportelli di:
– Teolo dalle 10.00 alle 13.00
– Rovolon dalle 15.00 alle 18.00
Ricordo che nel nostro sito www.retegiovani.it potete trovare il calendario con le aperture e gli orari dei nostri sportelli!
Per fissare un appuntamento telefonare o scrivere un messaggio WhattsApp al numero 344 0966075 oppure inviare una email a info@retegiovani.it
Buona Estate! 🤩

ARRAMPICATA SUI COLLI EUGANEI

🧗‍♀️Giovedì 25/7 #neon ti porta sui Colli Euganei sulla parete naturale di Rocca Pendice per una giornata all’insegna dell’ARRAMPICATA

🪨Con il supporto di due istruttori di @equilibero_associazione , affronterai i percorsi più adatti alle tue abilità (quindi, che tu sia principiante o pro, avrai modo di divertirti!)

🗓️ Quando – dove – come: giovedì 25 luglio dalle 9 alle 18
Le attività si svolgono a Rocca Pendice, nel comune di Teolo. In base ai punti di partenza delle/i partecipanti ci piacerebbe organizzare un car sharing: quindi se non sai come arrivare intanto iscriviti, che poi lo capiamo insieme 🌻

Oltre ad essere gratuito, ricevi 28 euro per la tua frequenza al laboratorio

 

Fonte: https://linktr.ee/neon_padova

Iscrizioni al seguente link: https://www.cognitoforms.com/JobCentreSrl/RichiestaDiPartecipazioneArrampicataNeON

La solitudine fa rumore: concorso artistico per giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni

Accendi la tua creatività e fai rumore!!!

E’ aperta la partecipazione al Concorso artistico-sociale per giovani tra i 15 e i 25 anni compiuti, domiciliati a Padova e Provincia.

Un’occasione unica per esprimerti utilizzando il canale espressivo che preferisci nell’ambito delle arti visive, performative e letterarie.

Esplora e racconta dal tuo punto di vista il tema della solitudine passando per sogni e futuro!

Consulta il regolamento e iscriviti tramite questo form entro e non oltre l’8 settembre 2024.

Per informazioni scrivere a acli.padova@gmail.com oppure chiama il numero 049697509

Per ulteriori informazioni e per scaricare il regolamento del concorso accedi al link: https://www.aclipadova.it/news/index/index/idnews/453/la_solitudine_fa_rumore:_concorso_artistico_per_giovani_di_et%C3%A0_compresa_tra_i_15_e_i_25_anni.html

 

Fonte: https://www.aclipadova.it/index/index/id/1/HOME.html