SIISL: la nuova piattaforma lavoro nazionale

Dal 18 dicembre tutti i cittadini potranno registrarsi al nuovo sistema informativo digitale

Da pochi giorni è diventato operativo il Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL), il portale unico nel quale confluiranno i flussi di informazioni sul mercato del lavoro a livello nazionale, rendendole in tal modo facilmente accessibili a cittadini, aziende, operatori pubblici e privati.

Istituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e realizzata dall’INPS, la nuova piattaforma permetterà di superare l’insieme frammentato di portali regionali, creando una piazza virtuale in grado di mettere in contatto le persone in cerca di lavoro con Centri per l’impiego, aziende, enti di formazione, agenzie per il lavoro e altri istituti pubblici.

Al portale verranno iscritti d’ufficio tutti i beneficiari di Naspi e Dis-Coll, iscrizione che, a partire dal 18 dicembre, sarà aperta a tutti i cittadini, che potranno caricare i propri cv ed eventualmente candidarsi alle offerte di lavoro o di formazione presenti. A supporto dell’incrocio ottimale tra domanda ed offerta di lavoro è inoltre previsto un sistema di intelligenza artificiale che fornirà un indice di misurazione del grado di affinità tra cv e posizioni lavorative.

La piattaforma consentirà quindi a persone in cerca di occupazione ed aziende alla ricerca di lavoratori di entrare in contatto, ma fungerà anche da riferimento per l’attuazione ed il monitoraggio degli adempimenti in capo ai beneficiari di indennità di disoccupazione o di altre prestazioni sociali, come l’Assegno di Inclusione (ADI) e il Supporto per la Formazione ed il Lavoro (SFL). I percettori riceveranno infatti nella loro area riservata comunicazioni ed indicazioni per compiere le misure di condizionalità a loro carico, mentre ai Centri per l’impiego verranno comunicate periodicamente la lista delle attività svolte dai beneficiari, segnalando ad esempio coloro che non si sono attivati facendo accesso alla piattaforma o presentando la propria auto-candidatura ad offerte di lavoro.

Fonte: https://www.cliclavoroveneto.it/en/-/siisl-la-nuova-piattaforma-lavoro-nazionale

Abili al Lavoro – insieme cresciamo

Campagna informativa e di sensibilizzazione sulle opportunità di inclusione lavorativa delle persone con disabilità

 

 

ABILI AL LAVORO – insieme cresciamo è la campagna informativa e di sensibilizzazione sulle opportunità di inclusione lavorativa delle persone con disabilità promossa da Regione del Veneto e Veneto Lavoro.

Obiettivi

L’obiettivo della campagna di comunicazione è quello di dar risalto e far conoscere le azioni finanziate dal Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità e previste dal Programma di interventi in tema di collocamento mirato della Regione del Veneto, che include una serie di interventi finalizzati a favorire l’inserimento e la stabilità lavorativa delle persone con disabilità, evitando fenomeni di marginalizzazione e discriminazione.

La campagna intende inoltre diffondere informazioni sulle disposizioni della Legge n. 68/99 “Norme per il diritto al lavoro delle persone con disabilità” e sugli altri strumenti normativi destinati a favorire l’ingresso nel mondo del lavoro delle persone con disabilità.

Destinatari

La campagna si rivolge prioritariamente a datori di lavoro e persone con disabilità in cerca di lavoro, ma anche a tutti coloro che beneficiano, direttamente o indirettamente, delle misure e degli strumenti previsti dal quadro normativo in materia di collocamento mirato.

Le opportunità

PER I DATORI DI LAVORO

  • Consulenza e supporto per l’adempimento degli obblighi relativi all’assunzione di persone con disabilità, per l’invio dei prospetti informativi e per le modalità di assunzione, per le modalità di esonero parziale o sospensione degli obblighi
  • Contributi per l’adattamento del posto di lavoro
  • Incentivi per l’assunzione di persone con disabilità
  • Incentivi per il passaggio di lavoratori con disabilità da cooperative sociali ad aziende private
  • Convenzioni di programma per la programmazione di un graduale assolvimento dell’obbligo di assunzione
  • Convenzioni di integrazione lavorativa per l’inserimento lavorativo di uno specifico lavoratore tramite un percorso personalizzato
  • Convenzioni Art. 14 per il parziale assolvimento degli obblighi attraverso un conferimento di commesse di lavoro a cooperative sociali

Per maggiori informazioni sulle opportunità disponibili per i datori di lavoro visita la sezione “Imprese e collocamento mirato” e la pagina “Programma regionale di interventi“.

Se sei interessato, contatta il Centro per l’impiego a te più vicino.

PER LE PERSONE CON DISABILITÀ

  • Iscrizione negli elenchi del collocamento mirato dei Centri per l’impiego per ricevere un aiuto nella ricerca di un lavoro
  • Posti di lavoro dedicati
  • Voucher per il lavoro rafforzato: corsi di formazione, aiuto nella stesura del curriculum vitae, della lettera di presentazione e per prepararsi ai colloqui di lavoro, supporto nella fase di inserimento in azienda
  • Tirocini retribuiti
  • Contributi per la partecipazione a corsi per centralinista telefonico non vedente
  • Buono scuola: contributi alle famiglie degli studenti con disabilità per le spese relative a tasse, rette, iscrizione, frequenza e per spese inerenti il personale di sostegno
  • Interventi per favorire il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro degli studenti che frequentano l’ultimo biennio della scuola superiore
  • Rimborso delle spese di iscrizione a Università, corsi promossi da Istituzione dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM) e da Istituti Tecnici Superiori (ITS)
  • Contributi per lo svolgimento di tirocini per l’accesso a professioni ordinistiche
  • Percorsi di formazione di durata triennale per persone che possiedono la licenza media e hanno terminato la scuola dell’obbligo che prevedono il rilascio di una qualifica professionale
  • Contributi per progetti di autoimprenditorialità e lavoro autonomo

Per maggiori informazioni sulle opportunità disponibili per le persone con disabilità visita la sezione “Il collocamento mirato per i lavoratori” e la pagina “Programma regionale di interventi“.

Se sei interessato, contatta il Centro per l’impiego a te più vicino.

E INOLTRE

  • Attività di formazione per la figura del disability manager, il responsabile dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità che ha il compito di garantire e favorire un corretto inserimento in azienda del lavoratore con disabilità
  • Contributi per spese dirette a consentire ai lavoratori di partecipare alle politiche attive (strumenti, ausili, servizi di interpretariato ecc.)

locandina campagna abili al lavoro

La Proposta creativa

La campagna si propone sia di presentare e diffondere le opportunità offerte dalla legislazione regionale e nazionale, sia di comunicare il valore sociale del lavoro come elemento essenziale nel dare dignità alla vita di ogni individuo.

La rappresentazione visiva della campagna vuole mettere in risalto l’idea di inclusione e di collaborazione e uguaglianza sul lavoro, sottolineando il concetto che la diversità arricchisce l’ambiente di lavoro. La campagna è declinata con diversi soggetti – persone con disabilità e non – riprese nei loro contesti lavorativi per esprimere, insieme ad un claim positivo e motivante, un senso di percorso condiviso nel quale tutti contribuiscono alla crescita collettiva e ne beneficiano, rappresentando le persone con disabilità come parte integrante attiva del team di lavoro.

Canali e strumenti

La campagna “ABILI AL LAVORO – insieme cresciamo” è:

  • Uno spot video
  • Uno spot radio
  • Inserzioni su quotidiani e periodici locali
  • Affissioni in luoghi pubblici e sui mezzi di trasporto locali
  • Diffusione di informazioni utili tramite il portale ClicLavoro Veneto e i relativi canali social
  • Una serie di eventi di sensibilizzazione e di informazione in tutto il territorio veneto
  • La Conferenza permanente regionale ABILI AL LAVORO
  • Materiale promozionale messo a disposizione di datori di lavoro, persone con disabilità e cittadini presso Centri per l’impiego, imprese, associazioni e altri luoghi frequentati dalla comunità

“ABILI AL LAVORO – insieme cresciamo” è una campagna finanziata dalla Regione del Veneto con risorse del Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità

Fonte:

https://www.cliclavoroveneto.it/en/abili-al-lavoro

Decreto Flussi 2025: pre-compilazione delle domande entro il 30 novembre

I click day per la richiesta di assunzione di lavoratori stranieri sono previsti il 5, 7 e 12 febbraio 2025

 

A seguito delle modifiche introdotte dal DL 145/2024 sono state diramate le nuove indicazioni operative per la gestione dei flussi d’ingresso per lavoratori stranieri nel corso dell’anno 2025.

Nello specifico, per il prossimo anno solare sono stati autorizzati 70.720 ingressi per lavoro subordinato non stagionale, 110.000 ingressi per lavoro subordinato stagionale e 730 ingressi per lavoro autonomo.

In particolare, i settori occupazionali per i quali i cittadini di paesi terzi possono essere ammessi sul territorio nazionale sono:

  • autotrasporto merci per conto terzi, edilizia, turistico-alberghiero, meccanica, telecomunicazioni, alimentare, cantieristica navale, trasporto passeggeri con autobus, pesca, acconciatori, elettricisti e idraulici per motivi di lavoro subordinato non stagionale, ai quali si aggiungono 9.500 quote per lavoratori nel settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria;
  • turistico – alberghiero e agricolo per motivi di lavoro subordinato stagionale.

Per tali categorie, i datori di lavoro possono presentare fino ad un massimo di tre richieste di nulla osta al lavoro, tetto massimo che non si applica alle domande presentate dalle organizzazioni datoriali di categoria, dai soggetti abilitati e autorizzati ai sensi dell’art. 1 della Legge n. 12/1979 e dalle agenzie di somministrazione.

Le richieste per motivi di lavoro subordinato non stagionale dovranno essere accompagnate dalla preventiva verifica presso il Centro per l’impiego competente della indisponibilità di lavoratori presenti sul territorio nazionale, la quale si intende esperita con esito negativo in caso di mancata risposta entro otto giorni dalla richiesta.

Dal 1° novembre 2024 e fino al 30 novembre 2024 è quindi aperta la precompilazione delle domande tramite l’applicativo Portale Servizi Ali del Ministero dell’Interno, utilizzabile dalle ore 8 alle 20 dal lunedì alla domenica. In questa fase, le aziende interessate possono registrare i dati preliminari delle richieste di personale, velocizzando così i processi di elaborazione delle domande in vista dei “click day” di febbraio 2025, che saranno così suddivisi:

  • dalle ore 9.00 del 5 e 7 febbraio per gli ingressi di lavoratori subordinati non stagionali, compresi quelli per il settore dell’assistenza familiare e socio assistenziale;
  • dalle ore 9.00 del 12 febbraio per gli ingressi di lavoratori subordinati stagionali per il settore agricolo e turistico-alberghiero.

Per il solo settore turistico-alberghiero è prevista anche un’ulteriore finestra a partire dalle ore 9.00 del 1° ottobre 2025, per la quale sarà possibile effettuare la precompilazione delle domande dal 1° al 31 luglio 2025.

Per visionare la modulistica richiesta e la circolare congiunta completa di tutte le procedure operative è possibile consultare la sezione dedicata del sito www.lavoro.gov.it.

 

Fonte: https://www.cliclavoroveneto.it/en/-/decreto-flussi-2025?redirect=%2Fen%2Fnotizie%2F-%2Fasset_publisher%2FW3RndwculBoe%2F

EMPLOYERS’ DAY 2024: l’evento di recruiting online di EURES Italia

Aperte le registrazioni all’ottava edizione del tradizionale evento di reclutamento di EURES, quest’anno dedicato al 30° anniversario della rete 

Torna l’appuntamento con EURES Italy for Employers’ Day, l’evento annuale della rete EURES Italia dedicato alle aziende che offrono opportunità di lavoro e ai candidati che cercano un nuovo impiego in Italia e in Europa.

In programma il 13 novembre 2024 dalle ore 10:00 alle ore 17:00 (CEST) sulla piattaforma European Job Days, l’edizione di quest’anno sarà dedicata principalmente alla mobilità incoming nei settori ICT, green jobs, meccatronica, meccanica, sanità, turismo, logistica e costruzioni, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze occupazionali delle imprese italiane con carenza di risorse umane, profili tecnici e competenze qualificate.

L’evento si inserisce nell’ambito dei festeggiamenti del 30° Anniversario della rete EURES e ha l’obiettivo di celebrare il ruolo della rete nel facilitare la mobilità dei lavoratori nell’UE e offrire informazioni sulle opportunità offerte dai servizi EURES sia ai candidati alla ricerca di opportunità professionale oltre i confini nazionali, sia alle aziende alla ricerca di personale qualificato.

All’evento parteciperanno datori di lavoro ed espositori provenienti da tutta Europa, nonché associazioni di categoria, reti europee, università e istituzioni educative nazionali e internazionali.

La partecipazione è gratuita ed è possibile accedere all’evento registrandosi al portale European Job Days, profilandosi come Jobseeker, nel caso di lavoratori o disoccupati alla ricerca di nuove opportunità professionali, o come Exhibitor, nel caso di aziende e datori di lavoro interessati ad assumere personale proveniente da tutta Europa.

La registrazione all’evento consente ai candidati di:

  • consultare centinaia di offerte di lavoro in Italia e in tutta Europa;
  • candidarsi alle offerte che corrispondono al proprio profilo, mettersi in contatto con i datori di lavoro e sostenere colloqui di selezione;
  • chattare online con i datori di lavoro e con gli espositori e ricevere assistenza dai consulenti EURES.

Le aziende che cercano candidati potranno invece:

  • beneficiare gratuitamente di una serie di servizi di reclutamento (pubblicazione e promozione a livello internazionale delle offerte di lavoro, supporto nei processi di selezione e possibilità di fissare colloqui di selezione con i candidati individuati);
  • allestire uno stand virtuale per promuovere la propria organizzazione, anche attraverso presentazione aziendale o video promozionale, e pubblicare le offerte di lavoro disponibili;
  • partecipare attivamente al panel di relatori in occasione dell’evento del 15 novembre per presentare l’azienda ed illustrare le proprie vacancies.

Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina ufficiale dell’evento all’interno della piattaforma European Job Days, europeanjobdays.eu, e contattare i consulenti della rete EURES del Veneto: www.cliclavoroveneto.it/eures.

#storiedalCPI: pubblicata la nuova rubrica dei Centri per l’impiego

Dal 22 ottobre 2024 sui canali social di Cliclavoro Veneto

 

Una raccolta di testimonianze di chi si è rivolto al Centro per l’impiego e di chi ne ha supportato il percorso di inserimento e reinserimento professionale. Ecco #storiedalCPI, la nuova rubrica di Cliclavoro Veneto per raccontare le storie di 15 tra lavoratrici e lavoratori che sono riusciti a raggiungere i propri obiettivi professionali.

Suddivisa in 12 puntate, #storiedalCPI mette in luce i processi che hanno permesso di realizzare il match tra domanda e offerta di lavoro, attraverso gli interventi delle operatrici e degli operatori dei Centri per l’impiego in concerto con i referenti aziendali e gli enti partner nel territorio.

Ciascuna storia, nella sua unicità, fornisce uno spaccato della rete dei servizi per il lavoro del Veneto, una struttura avente un ruolo determinante nel garantire il supporto a chiunque ricerchi lavoro e abbia bisogno di incrementare la propria occupabilità.

Dal 23 ottobre 2024 fino a fine gennaio 2025 i contenuti di #storiedalCPI saranno pubblicati sui canali social di ClicLavoro Veneto, raggiungibili ai seguenti link:

Fonte: https://www.cliclavoroveneto.it/en/-/-storiedalcpi?redirect=%2Fen%2Fnotizie%2F-%2Fasset_publisher%2FW3RndwculBoe%2F

Novità dal mondo del lavoro – Ottobre 2024

La rubrica di approfondimento di ClicLavoro Veneto sulle novità dal mondo del lavoro a cura di Alberto Lanza

 

Lavoratori stranieri: per i nuovi ingressi pre-compilazione delle domande dal 1° novembre 2024

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge 11 ottobre 2024, n. 145 entrano i n vigore le nuove regole in materia di ingresso di lavoratori stranieri per l’anno 2025.

La prima indicazione che si ricava dal decreto è quella relativa alla possibilità per i datori di lavoro e per le loro organizzazioni di rappresentanza di procedere con la pre-compilazione delle richieste di nulla osta attraverso il portale messo a disposizione dal Ministero del lavoro a far data dal 1° novembre e fino al 30 novembre 2024.

Ciascun datore di lavoro potrà presentare al massimo tre richieste fatta salva l’ipotesi che le istanze siano presentate per il tramite della associazioni di categoria.

Tra le altre novità contenute nel decreto la previsione di ulteriori 10 mila nuovi ingressi per lavoratori addetti all’assistenza in favore di persone disabili e di grandi anziani (persone che hanno compiuto 80 anni), l’esclusione dal numero di quote autorizzate delle conversioni dei permessi di soggiorno stagionali in permessi per lavoro subordinato senza la necessità del rimpatrio nel Paese di provenienza per i lavoratori stagionali nell’attesa della conversione. Il rilascio di un permesso di soggiorno della durata di sei mesi per “casi speciali” agli stranieri vittime di “sfruttamento del lavoro” e la necessità che il datore di lavoro entro sette giorni dalla comunicazione della procedura relativa al visto di ingresso del lavoratore confermi telematicamente allo sportello unico per l’immigrazione la richiesta di nulla osta.

Il contratto di soggiorno non sarà più sottoscritto fisicamente presso lo sportello unico ma sarà invece firmato telematicamente tra le parti (firma digitale per il datore di lavoro, anche autografa per il lavoratore) entro otto giorni dall’ingresso del lavoratore straniero e trasmesso sempre in via telematica allo stesso sportello unico per l’immigrazione.


Conciliazioni in materia di lavoro: l’importanza della sede

Il lavoratore, ai sensi dell’articolo 2113, del codice civile, ha facoltà di effettuare rinunce e transazioni aventi ad oggetto diritti di cui dispone, derivanti da norme di legge o di contratto collettivo, ma solo se predette rinunce e transazioni siano effettuate dinanzi a un giudice, presso le commissioni di conciliazioni dell’ispettorato del lavoro, presso le commissioni di certificazione, in sede sindacale, in una delle sedi previste dalla contrattazione collettiva, presso il collegio di conciliazione e arbitrato irrituale e nell’ambito della negoziazione assistita da avvocati.

La Corte di Cassazione con ordinanza n. 10065/2024 adotta un’interpretazione restrittiva della locuzione “in sede sindacale” intendendo ammissibile la conciliazione se intervenuta non solo con l’assistenza di un rappresentante sindacale ma anche se avvenuta in un determinato luogo fisico ovvero la sede dell’organizzazione sindacale.

Le indicazioni dei luoghi idonei a ospitare accordi conciliativi in materia di lavoro non possono che avere un carattere tassativo anche e soprattutto al fine di consentire al lavoratore, nella propria scelta, di non subire alcuna influenza datoriale quale potrebbe derivare dall’utilizzo di un ambiente non neutro.

La Cassazione conclude per l’inefficacia della rinuncia a un diritto del lavoratore qualora la stessa avvenga presso la sede del datore di lavoro o dell’associazione datoriale cui lo stesso aderisce o del consulente del lavoro della cui assistenza si avvale, anche se alla presenza del rappresentante sindacale che assiste il lavoratore.

Ferma restando la necessità che l’assistenza sindacale si riveli effettiva (piena consapevolezza in capo al lavoratore delle conseguenze derivanti dall’accordo) rimangono, pur alla luce delle considerazioni contenute nella sentenza in commento, valide le indicazioni contenute nei contratti collettivi in merito all’individuazione delle sedi deputate secondo quanto previsto dall’art. 412-ter del codice di procedura civile.


Lavoratori stagionali stranieri: sanzione per il datore di lavoro che chiede un canone di affitto non consono

Il testo unico in materia di immigrazione (Dlgs 286/1998) stabilisce che il canone richiesto dal datore di lavoro al lavoratore straniero assunto per attività stagionale non deve essere esorbitante rispetto alla qualità dell’alloggio fornito e in ogni caso non deve essere superiore a un terzo della retribuzione corrisposta.

Ora con il decreto legge 131/2024 (in vigore dal 17 settembre 2024) il governo, in risposta alle obiezioni mosse in materia dalla Commissione europea, dispone che il datore di lavoro che metta a disposizione del lavoratore straniero un alloggio privo di idoneità o a un canone eccessivo o trattenga l’importo del canone stesso dalla retribuzione è punito con la sanzione amministrativa da un importo pari a 350 euro fino a un massimo di 5. 500 euro.

Rispetto alla precedente previsione normativa già aggiornata con il Dlgs. 203/2016, il nuovo comma 15 -bis aggiunto all’art. 24, del testo unico appare maggiormente preciso e soprattutto introduce una sanzione in caso di violazione.


Contratti a termine: per l’uso illegittimo l’indennizzo spetta al giudice

Se fino a oggi per l’abuso in materia di contratti a tempo determinato e la sua conseguente trasformazione in rapporti a tempo indeterminato era previstaai sensi dell’art. 28, del Dlgs 81/2015, un’indennità a titolo di risarcimento del danno compresa tra le 2,5 e le 12 mensilità, dal 17 settembre 2024 con l’entrata in vigore del decreto legge n. 131/2024, che dà riscontro alla procedura di infrazione adottata dalla Commissione europea per il mancato allineamento della normativa nazionale alla direttiva comunitaria 1999/70/Ce, l’indennizzo può essere stabilito dal giudice anche in misura superiore al limite massimo qualora il lavoratore sia in grado di provare la sofferenza di un maggiore danno.


Nuova diffida amministrativa: le violazioni lavoristiche assoggettabili

L’entrata in vigore dal 2 agosto 2024 del Dlgs 103/2024 introduce nel nostro ordinamento la “diffida amministrativa” per gli illeciti amministrativi per cui sia prevista una sanzione pecuniaria di importo non superiore a 5 mila euro e che risultino accertate per la prima volta nell’arco di un quinquennio.

L’ottemperanza all’adempimento, sollecitato dall’organo ispettivo, entro il termine di 20 giorni dalla notificazione estingue il procedimento sanzionatorio.

Il nuovo strumento a disposizione dell’ispettorato del lavoro, da non confondersi con la diffida obbligatoria di cui all’art. 13, del Dlgs 124/2004, non può trovare applicazione qualora le violazioni incidano in materia di sicurezza sul lavoro o siano riferite al rispetto di obblighi di natura comunitaria.

L’ispettorato nazionale del lavoro ha fornito una serie di chiarimenti in merito all’adozione del provvedimento con note rispettivamente 1357/20246774/2024 che contiene l’elenco delle violazioni assoggettabili alla diffida amministrativa e 7296/2024.

Ai fini lavoristici rientrano tra gli illeciti sanabili attraverso la diffida amministrativa le omesse o ritardate comunicazioni obbligatorie in materia di collocamento (cessazione e trasformazione del rapporto di lavoro) tra le quali anche la comunicazione preventiva di assunzione qualora non sia applicabile la “maxisanzione per lavoro nero”.

È bene ricordare che la maxisanzione non trova applicazione in tutte le ipotesi in cui, dagli adempimenti di carattere contributivo precedentemente assolti, si evidenzi la volontà datoriale di non occultare il rapporto di lavoro anche in assenza di CO di assunzione.

Anche nel caso in cui sia comminata la maxisanzione, così come chiarito dall’ispettorato nazionale del lavoro con nota del 19 aprile 2022 (vademecum) e successiva nota 2089/2022, le sanzioni previste per la comunicazione preventiva di assunzione, per la consegna della lettera di assunzione al lavoratore e anche per la omessa comunicazione di cessazione sono assorbite nell’ambito della stessa maxisanzione.


Patente a crediti: dal 1° ottobre obbligo nei cantieri

L’obbligo nei cantieri temporanei o mobili per le imprese, anche non specificatamente del settore edile, e per i lavoratori autonomi che svolgono attività presso i cantieri è in vigore dal 1° ottobre 2024.

La patente è rilasciata in formato digitale accedendo con Spid al portale dell’ispettorato nazionale del lavoro; fino al 31 ottobre è consentito anche l’invio al recapito mail “dichiarazionepatente@ispettorato.gov.it” di un apposito modello allegato alla circolare n. 4/2024 dello stesso ispettorato corredato da un autocertificazione o dichiarazione sostitutiva relativa al possesso dei requisiti per l’acquisizione della patente.

Oltre all’iscrizione alla Camera di commercio i richiedenti devono essere in regola con il Durc (documento unico di regolarità contributiva) e in possesso della certificazione di regolarità fiscale.

Il quadro regolatorio della patente a crediti è contenuto nel decreto ministeriale 132/2024 che prevede che la dotazione iniziale della patente sia pari a 30 crediti che potranno arrivare a 100 ( lo svolgimento di attività lavorativa è consentito in presenza di almeno 15 crediti).

In presenza di violazioni la patente potrà essere revocata o sospesa con provvedimento obbligatorio o discrezionale dell’ispettorato del lavoro.

Il possesso della patente a crediti non è richiesto in capo alla aziende in possesso dell’attestazione di qualificazione SOA, in classifica pari o superiore alla III, di cui all’art. 100, comma 4, del codice dei contratti pubblici (Dlgs n. 36/2023).

 

 

Focus del mese

Il lavoro autonomo occasionale ex art. 2222 codice civile

Il lavoratore autonomo, secondo la definizione codicistica, è colui che a fronte di un corrispettivo si obbliga a realizzare un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio e senza vincoli di subordinazione e coordinamento con il committente.

Se il lavoratore esercita l’attività autonoma in modo del tutto occasionale e in assenza dei requisiti di professionalità e prevalenza lo stesso si caratterizza come lavoratore autonomo occasionale.

Il lavoratore autonomo occasionale qualora il reddito derivante dall’attività, riferita sia a un unico che a una pluralità di rapporti, superi il limite dei 5.000 euro annui deve iscriversi alla gestione separata Inps presso cui, secondo le regole previste per i collaboratori coordinati e continuativi, andrà versata la relativa contribuzione dovuta solo sulla quota di reddito eccedente i 5 mila euro.

L’aliquota contributiva per l’anno 2024 è pari al 33, 72% (per i pensionato e gli assicurati presso altre forme di previdenza obbligatoria l’aliquota è del 24%) da ripartire tra collaboratore o lavoratore autonomo occasionale e committente nella misura rispettivamente di un terzo (1/3) e due terzi (2/3).

I redditi da lavoro autonomo occasionale sono, dal punto di vista fiscale, classificati come ” redditi diversi”.

Il committente, che agisce come sostituto d’imposta, deve operare all’atto del pagamento del compenso una ritenuta del 20% quale acconto dell’ imposta sul reddito delle persone fisiche dovuta dal lavoratore.

A far data dal 21 dicembre 2021, in virtù di quanto previsto dall‘art. 14, comma 1, del Dlgs 81/2008 come modificato dal decreto legge 146/2021 convertito nella legge 215/2021, i committenti che operano in qualità di imprenditori devono comunicare preventivamente l’inizio dell’attività di lavoro autonomo occasionale.

Dal 28 marzo 2022 la comunicazione deve essere trasmessa telematicamente tramite il modulo, disponibile sul portale “Servizi Lavoro” del Ministero del Lavoro, che consente la scelta tra tre opzioni: 1) conclusione dell’opera o servizio entro 7 giorni; 2) conclusione dell’opera o servizio entro 15 giorni; 3) conclusione dell’opera o servizio entro 30 giorni. Nelli Paesi in cui l’arco temporale entro cui si compia l’opera o il servizio sia superiore sarà necessario l’invio di una nuova comunicazione (nota INL n. 2022) .

Al fine di consentire la comunicazione anche in caso di malfunzionamento del sistema informativo l’Ispettorato Nazionale del Lavoro con nota 881/2022 ha reso noto il mantenimento delle caselle di posta elettronica originariamente utilizzate per l’adempimento.

La comunicazione inviata può essere annullata o rettificata in ogni momento antecedente però all’inizio dell’attività lavorativa.

La violazione dell’obbligo comunicativo comporta l’applicabilità della sanzione amministrativa da 500 euro a 2.500 euro per ogni lavoratore per cui sia stata omessa la comunicazione.

Per quanto riguarda l’applicazione della maxisanzione per il lavoro nero, l’ispettorato nazionale del lavoro nel vademecum diffuso con note 856/2022 e 1156/2024 ne prevede la ricorrenza solo qualora l’attività autonoma occasionale per la quale non sia stata effettuata la comunicazione preventiva risulti riconducibile, da parte dell’organo ispettivo, al rapporto di lavoro subordinato e, altresì, in assenza al momento dell’accertamento ispettivo degli altri adempmneti di natura fiscale (ritenuta d’acconto del 20%, emissione della certificazione unica) e previdenziale previsti per la predetta attività.

È indispensabile ricordare come la fattispecie in argomento non vada confusa con il “contratto di prestazione occasionale” di cui all’art. 54-bis del decreto legge n. 50/2017 attivabile tramite apposita piattaforma telematica Inps entro determinati limiti reddituali e modalità specifiche.

Da ultimo è opportuno richiamare l’attenzione sulle faq diramate in materia dall’ispettorato nazionale del lavoro con note nn. 109/2022 e 393/2022 tra le quali spiccano, per interesse, quelle indicative dell’esclusione degli studi professionali, qualora non organizzati in forma di impresa, dall’obbligo comunicativo così come della pubblica amministrazione e degli enti pubblici non economici.

Dal lavoro autonomo occasionale di cui all’art. 2222 del codice civile di distingue il contratto di prestazione occasionale (PrestO) di cui all’art. 54 bis del decreto legge 50/2017 convertito nella legge 96/2017 che si configura come una prestazione di lavoro subordinato attivabile attraverso l’apposita sezione disponibile sul sito dell’Inps cui utilizzatori e prestatori devono registrarsi.

Possono ricorrere a questa prestazione i datori di lavoro che non occupano più di 10 lavoratori dipendenti a tempo indeterminato nonché le aziende del settore agricolo, edile affini oltre che quelle operanti in attività di escavazione o lavorazioni di materiale lapideo , minierecave torbiere.

Il contratto di prestazione occasionale (PrestO) non può inoltre essere utilizzato nell’ambito degli appalti.

Al lavoratore però ogni ora di lavoro deve essere corrisposto un compenso pari a 9 euro netti che non sono assoggettati a imposizione fiscale e che non incidono sullo stato di disoccupazione del lavoratore medesimo; er il datore di lavoro il costo orario, con oneri previdenziali e assicurativi, è pari a 12, 29 euro.

La prestazione occasionale non può, in ogni caso, avere una durata inferiore alle quattro ore giornaliere ed è inoltre necessario il rispetto dei seguenti limiti in capo al lavoratore e all’utilizzatore: a) limite massimo di 5 mila euro per lavoratore con riferimento alla totalità dei datori di lavoro; b) limite massimo di 2. 500 euro con riferimento al singolo datore di lavoro; c) limite massimo di 10 mila euro per il datore di lavoro con riferimento alla totalità dei lavoratori.

L’avvio della prestazione deve essere preceduto dall’ inoltro all’Inps di una dichiarazione telematica da eseguirsi almeno un’ora prima (in caso di mancato inizio della prestazione la revoca può essere effettuata entro il terzo giorno successivo).

 

Fonte: https://www.cliclavoroveneto.it/en/-/novit%C3%A0-dal-mondo-del-lavoro-ottobre-2024?redirect=%2Fen%2Fnotizie%2F-%2Fasset_publisher%2FW3RndwculBoe%2F

Fuori di Banco: torna il Salone dell’Offerta Formativa della Città metropolitana di Venezia

Dal 17 al 19 ottobre saranno presenti anche i Centri per l’Impiego del veneziano e i consulenti EURES

 

Nuova edizione per Fuori di Banco, il Salone dell’Offerta Formativa organizzato dalla Città metropolitana di Venezia con eventi, stand, laboratori e iniziative per gli studenti delle scuole medie e superiori del veneziano e le loro famiglie.

L’evento si svolgerà a Mestre presso il padiglione 30 di Forte Marghera. Il calendario prevede una prima parte, dal 10 al 12 ottobre, rivolta agli studenti delle medie per la scelta delle scuole superiori, e una seconda, dal 17 al 19 ottobre, dedicata a mondo del lavoro, formazione post diploma, ITS e Università.

All’evento parteciperanno anche i Centri per l’Impiego di Veneto Lavoro che saranno presenti dal 17 al 19 ottobre con uno stand in cui il CPI di Mestre fornirà informazioni sulle opportunità e sui servizi offerti dai Centri per l’Impiego a supporto dell’inserimento lavorativo dei giovani. Nelle giornate di giovedì 17 e venerdì 18 saranno presenti anche i consulenti EURES per illustrare le opportunità di lavoro e formazione nei Paesi dell’Unione europea.

Giovedì 17 ottobre dalle ore 10 alle 11 è in programma un laboratorio di orientamento dal titolo “Entrare nel mondo del lavoro: cosa fare, come prepararsi, a chi rivolgersi”. L’incontro darà agli studenti in uscita dalle scuole superiori e dalle scuole di formazione professionale indicazioni operative e stimoli su cui riflettere per cercare attivamente un impiego ed inserirsi in modo efficace nel mondo del lavoro. Per partecipare è necessario iscriversi – fino a esaurimento dei posti disponibili – compilando il modulo di adesione online.

Verrà organizzato inoltre un incontro dal titolo “Opportunità di lavoro in Europa – 30° anniversario della rete Eures” in programma giovedì 17 ottobre dalle ore 11 alle 12. L’incontro illustrerà le opportunità di lavoro e tirocinio in Europa, i servizi offerti dalla rete EURES e le attività previste per il 30° anniversario della rete. Per partecipare è necessario iscriversi – fino a esaurimento dei posti disponibili – compilando il modulo di adesione online.

Per maggiori informazioni sull’iniziativa e su tutti gli eventi in programma è possibile consultare il sito www.fuoridibanco.it.

 

FONTE: https://www.cliclavoroveneto.it/en/-/fuori-di-banco-2024

L’editoriale di ClicLavoro Veneto: mismatch e labour shortage, una questione di chiavi e serrature

Mancanza di lavoratori, difficoltà di reclutamento, attrattività dei posti di lavoro e gli altri fattori del disallineamento tra competenze richieste dal mondo produttivo e competenze possedute dalla forza lavoro

 

Immaginiamo un mercato del lavoro perfettamente funzionante come una serie di serrature, ciascuna delle quali viene aperta dalla propria chiave, senza sforzi o ritardi. In questo scenario ideale, ogni serratura rappresenta un posto di lavoro con requisiti specifici e ogni chiave un lavoratore con le competenze esatte per soddisfare tali esigenze. Nella realtà, però, le chiavi di cui disponiamo sono sia limitate nel numero, sia di una forma non adatta ad entrare nella toppa. Fuor di metafora, le situazioni di labour shortage sono alimentate sia dalla mancanza di lavoratori tout court, sia dalla difficoltà a reclutare risorse con le caratteristiche, competenze e disponibilità “giuste” per far fronte al fabbisogno occupazionale di un certo territorio.

Sono questi i temi che hanno rappresentato la cornice del confronto tra esperti durante il 19° Incontro Annuale dello European Network of Regional Labour Market Monitoring – EN RLMM, tenutosi a Lugano il 5 e 6 settembre 2024, a cui ha partecipato anche l’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro di Veneto Lavoro. L’evento, tenutosi presso l’Università della Svizzera Italiana in collaborazione con il Segretariato Statale per gli Affari Economici (SECO) della Svizzera e il patrocinio dell’OECD-Leed Programme, ha avuto come scopo approfondire ed elaborare strategie rilevanti per il monitoraggio dei fenomeni e dei processi evolutivi in atto nei mercati del lavoro regionali e locali.

Nelle due giornate di lavori, dedicate all’approfondimento delle diverse esperienze e tentativi di misurazione del labour and skills shortage e alle diverse strategie adottate per tradurre la conoscenza in piani di intervento realmente efficaci e coerenti con i fabbisogni dei territori, molti sono stati gli spunti di riflessione e le prospettive emerse durante il confronto. L’indicatore più comunemente utilizzato per misurare quantitativamente il fenomeno del labour shortage è il rapporto tra posti vacanti e disoccupati. Lo studio presentato dal dipartimento di ricerca sul mercato del lavoro dei servizi per l’impiego dei Paesi Bassi ha messo in correlazione questo indicatore con un set di altri indicatori in 30 paesi europei, dimostrandone l’efficacia. I risultati di questa analisi mostrano che la Germania è il paese che nel 2023 – nonostante la situazione congiunturale – presenta minori difficoltà, all’opposto Romania, Grecia e Spagna risultano in fondo alla classifica; l’Italia si posiziona al 21° posto. Una variante dell’indicatore proposta da uno studio OCSE in fase di pubblicazione – che pone al denominatore gli occupati al posto dei disoccupati – ha messo in luce che nel 2022, nei paesi UE, le difficoltà di reclutamento riguardano sia le professioni più qualificate (come analisti e sviluppatori di software) che quelle meno qualificate (operai generici ad esempio del comparto manifatturiero, autisti, magazzinieri), a differenza degli Stati Uniti dove le carenze maggiori si registrano soprattutto per i profili professionali più alti (in primis professionisti in ambito sanitario). Emerge inoltre che le situazioni di labour shortage sono particolarmente pronunciate in concomitanza dei profili occupazionali considerati strategici per la transizione verde e digitale, rappresentando un deterrente per gli investimenti in questi settori strategici e, conseguentemente, per la crescita delle economie locali.

Il disallineamento tra le competenze dei disponibili e quelle richieste dalle aziende è sicuramente una delle principali forme di mismatch che contribuisce a generare situazioni di labour shortage nel mercato del lavoro di diversi Paesi e regioni europee. A tal proposito, particolarmente interessanti (anche se ancora con dei limiti) risultano gli studi esplorativi che utilizzano il machine learning per analizzare le online job vacancies con l’obiettivo di prevedere i fabbisogni di competenze. Questa pratica è diventata sempre più comune negli ultimi anni grazie all’enorme quantità di dati disponibili online e ai progressi nelle tecniche di intelligenza artificiale.

All’interno della conferenza, l’Osservatorio di Veneto Lavoro ha partecipato ad un panel di discussione presentando l’articolo “Exploring labour market mismatch(es) in the Veneto region: key evidence and insights from the perspective of regional PES” – pubblicato nel volume “Shortages of Labour and Skills” – mettendo in luce alcune delle principali evidenze emerse dagli approfondimenti condotti e in corso, focalizzati sui processi di ricerca di lavoro da parte degli utenti che si rivolgono ai Centri per l’impiego del Veneto e su quelli di recruiting portati avanti dalle aziende del territorio. Per quanto riguarda il contesto veneto, l’indagine Excelsior sui programmi occupazionali delle imprese evidenzia che il 51,5% delle entrate previste per settembre 2024 riguarda figure giudicate di difficile reperimento. Il contributo dell’Osservatorio ha messo in luce come, al di là di quello che ci dicono le statistiche ufficiali, la combinazione di macro-fattori – dinamiche demografiche, congiuntura economica, trasformazioni del sistema produttivo, transizione verde e digitale ecc. – con micro-fattori legati alle peculiarità del contesto territoriale e agli attori coinvolti renda il mismatch un fenomeno complesso e sfaccettato. Oltre al disallineamento delle competenze richieste dalle aziende e possedute dalla forza lavoro disponibile, entrano quindi in gioco altri aspetti legati alle prassi, alle modalità e ai canali di reclutamento, al contenuto e all’attrattività delle offerte di lavoro, ma anche alla percezione reciproca degli attori e al consolidamento di stereotipi e pregiudizi dovuti ad una scarsa consapevolezza delle dinamiche e trasformazioni del mercato del lavoro.

Continuare a presidiare e a confrontarsi con altre realtà nazionali ed internazionali su questo fenomeno è essenziale per trovare soluzioni sempre più efficaci non solo per “sbloccare” le chiavi che si inceppano nelle serrature del mercato del lavoro, ma anche per creare sempre più chiavi passepartout in grado di aprire più di una sola porta e, magari, costruire degli strumenti che intervengano nei meccanismi delle serrature, modificandole e rendendole più adatte alle chiavi disponibili.

 

Francesca Nadalin, ricercatrice dell’Osservatorio regionale Mercato del Lavoro – Veneto Lavoro

 

Leggi tutti gli editoriali di ClicLavoro Veneto nella pagina dedicata in Press Area.

 

FONTE: https://www.cliclavoroveneto.it/en/-/editoriale-clv-mismatch-labour-shortage

Transizioni scuola lavoro: dal 1° ottobre la riapertura dei termini per la presentazione di progetti rivolti a studenti con disabilità

Al bando di Veneto Lavoro possono partecipare gli enti accreditati ai servizi per il lavoro in partenariato obbligatorio con le scuole della regione

 

Riaprono il 1° ottobre i termini per la presentazione di progetti rivolti a studenti con disabilità del Veneto nell’ambito del bando “Transizioni scuola lavoro” promosso da Veneto Lavoro e finanziato con le risorse del Fondo Regionale per l’occupazione delle persone con disabilità.

L’obiettivo è quello di sostenere progetti finalizzati a favorire l’ingresso nel mercato del lavoro degli studenti con disabilità.

I progetti, da attivarsi prima del conseguimento del titolo di studio, devono prevedere servizi di supporto e accompagnamento al lavoro di studenti con disabilità che nell’anno scolastico 2024-2025 stanno frequentando l’ultimo o il penultimo anno di studi presso le scuole secondarie di II grado o le scuole di formazione professionale del Veneto.

In particolare, le attività devono comprendere un servizio di supporto nella valutazione delle potenzialità dello studente in relazione al luogo di lavoro e all’ambiente in cui si svolgerà l’esperienza di alternanza scuola-lavoro e servizi di accompagnamento al lavoro quali attività di orientamento, assistenza nella stesura del CV e nella preparazione al colloquio di lavoro, promozione del CV presso le aziende del territorio, scouting delle opportunità occupazionali maggiormente in linea con il profilo del candidato.

Possono presentare i progetti gli enti accreditati ai servizi per il lavoro in partenariato obbligatorio con scuole superiori di secondo grado e scuole di formazione professionale del Veneto, per la realizzazione di attività a favore dei propri studenti con disabilità. Ciascun progetto deve coinvolgere una sola scuola ma ciascun ente può presentare più domande di finanziamento per progetti che coinvolgono scuole diverse.

Nei progetti può inoltre essere prevista la partnership con:

  • i Servizi Sociali dei Comuni e i Servizi di Integrazione Lavorativa (SIL) delle ULSS, relativamente agli studenti già presi in carico;
  • le associazioni del mondo della disabilità nel caso siano coinvolti propri iscritti;
  • le aziende.

Le domande di ammissione al finanziamento e i relativi progetti possono essere presentati dal dal 1° al 10° giorno di ogni mese, fino al 10 dicembre 2024, attraverso l’apposito applicativo disponibile nella sezione di ClicLavoro Veneto dedicata all’iniziativa.

Per maggiori informazioni su bando, modalità e termini di partecipazione, modulistica è possibile consultare la pagina www.cliclavoroveneto.it/bando-transizioni-scuola-lavoro-2024.

 

Fonte: https://www.cliclavoroveneto.it/en/-/bando-transizioni-scuola-lavoro-2024-2025

Scuola: torna il contributo del Buono Libri e contenuti didattici alternativi per l’Anno scolastico 2024-2025

Le domande per accedere all’agevolazione potranno essere presentate entro il 18 ottobre 2024

Anche per l’anno scolastico 2024-2025 la Regione del Veneto ha confermato il “buono” per la fornitura gratuita o semigratuita di libri di testo e contenuti didattici alternativi in favore degli alunni meno abbienti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, compresi coloro che si avvalgono dell’istruzione parentale. Tra le spese rimborsabili rientrano anche gli ausili in favore della didattica, come ad esempio gli audio-libri per gli studenti non vedenti. Non rientrano invece in queste categorie di spesa l’acquisto di dizionari, strumenti musicali e tecnologici, materiale scolastico e cancelleria.

Possono presentare domanda le famiglie di studentesse e studenti in possesso dei seguenti requisiti:

  • residenti in Veneto;
  • iscritti e frequentanti, nell’anno scolastico 2024-2025, una scuola secondaria di 1° o 2° grado, rientrante tra quelle previste nel bando;
  • appartenenti ad un nucleo familiare con ISEE 2024 fino a 10.632,94 euro (fascia 1) o da 10.632,95 a 15.748,78 euro (fascia 2).

Per tali fasce ISEE i contributi massimi concedibili previsti sono rispettivamente di 200 euro, per gli studenti rientranti nella fascia 1, e di 150 euro per quelli della fascia 2. Tuttavia, nel caso in cui il numero di domande approvate superi l’importo stanziato, tali benefici saranno disposti prioritariamente ai richiedenti della prima fascia, mentre ai richiedenti della seconda fascia verranno assegnati in maniera proporzionate alle risorse residue, qualora ve ne fossero ancora disponibili.

L’iniziativa è finanziata con risorse statali, con uno stanziamento per il Veneto pari a 6 milioni e 304 mila euro.

La domanda per l’accesso al contributo deve essere presentata entro il 18 ottobre 2024 esclusivamente in modalità telematica, attraverso la procedura web attiva sulla piattaforma regionale dedicata, accessibile dal sito istituzionale della Regione del Veneto, www.regione.veneto.it.

Per tutte le informazioni relative a modalità di richiesta e requisiti consultare l’avviso.

Fonte:

https://www.cliclavoroveneto.it/-/buono-libri-2024-2025